Fare
un battuto, possibilmente sul tagliere con una mezzaluna, con un piccola
cipolla, o scalogno, carota, ramerino, prezzemolo, abbondante sedano. Mettetelo
in un tegame, con un po’ d’olio e quando rosola annaffiare con due dita di vino
bianco secco e sciogliervi mezzo dado
vegetale, se piace, sennò salare leggermente.
Quando
il soffritto comincia a prendere densità aggiungere una salsiccia tagliata in
tre o quattro pezzi, meglio sarebbero, avendole a disposizione, alcune fette
spesse di rigatino e cuocere bene. Si può aggiungere anche una strizzatina di
pasta d’acciughe, qualche volta lo faccio qualche volta no; anche una breve
macinata di pepe se piace, a me sì. Cuocere finché la salsiccia o il rigatino
si amalgamano con la base.
A
questo punto pulite i fegatini e i cuori e tagliateli in piccoli pezzi. Potendo
disporre anche di un fegatino di coniglio sarebbe il massimo. Metteteli nel
composto e fatelo cuocere a fuoco lento aggiungendo mezzo bicchiere di vino
rosso e regolandovi col sale, tempo di cottura dieci minuti circa.
Lasciar
intiepidire e macinare tutto in un frullatore, facendo attenzione che rimanga
un composto leggermente granuloso e non una crema o un impasto; se si vuole più
rustico si può adoperare la mezzaluna, ma è una fatica.
Rimettere
allora al fuoco con mezzo bicchiere di vino rosso e cuocere fino alla riduzione
del liquido. Spalmare, ancora caldi, su fette di pane toscano abbrustolito
oppure, all’aretina, su fette di polenta fritte.
Si
abbinano con del Chianti giovane, non necessariamente classico. Facciamo di
Montespertoli oppure Poppiano.
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