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mercoledì 15 luglio 2015

Fiorentina, la chiarezza è in tavola




Per capire un po' l'attuale situazione di stallo in cui versa la squadra verso cui dedico il mio interesse, ho dato un'occhiata alla sintesi del bilancio, in cui, oltre una consistente perdita d'esercizio, ci sono due dati appariscenti assolutamente negativi.

Il primo riguarda il costo del personale, che comprende tutto il personale, dai giocatori, ai dirigenti fino al magazziniere: da un trend stabile o leggermente in discesa, poco superiore ai 50 milioni euro negli esercizi fino al '12, si passa ad un aumento a 60 nel '13 e ad un'impennata a 75 nel '14: stipendio pazzo Gomez, ma anche altri giocatori inutili sul groppone. Con queste cifre il duo Pradé/Macia non ne esce bene, tranne che per il primo anno. Invece ne esce piuttosto bene Corvino, con grosse plusvalenze realizzate nel '12 e nel '13 sui suoi acquisti degli anni precedenti. Buona invece la gestione dello stadio con un incasso record nell'ultimo anno e anche quella dei diritti tv sensibilmente aumentati negli ultimi due esercizi, però sempre lontani, troppo, dal trio delle strisciate e anche da Napoli e Roma che hanno un bacino più grande, ma non esageratamente più grande del nostro.

Il secondo dato negativo è la costante discesa dei proventi commerciali, che rappresentano una voce povera del bilancio, mentre dovrebbero costituirne una costola significativa. Qui dobbiamo domandarci perché il marchio Fiorentina non riesca ad attrarre sponsor o sostenitori ai vari livelli, in Italia e nel mondo, come invece dovrebbe essere la tendenza ed anche l'ambizione dichiarata, ma evidentemente fallita. Eppure i Della Valle con le loro attività non passano per essere degli sconosciuti e nemmeno degli sprovveduti, né Firenze può esser considerata città/marchio poco considerata in tutto il globo.

La perdita di 37 milioni è sensibile, recuperata poi con la vendita di Cuadrado a gennaio, ma solo in parte, sicché l'abbattimento quasi violento dei costi del personale è una necessità non rinviabile, così come una svolta decisa nella politica commerciale finora molto deludente per una realtà come vuole essere la Fiorentina sulla scena sportiva internazionale. Per cui quest'anno dovremo rassegnarci ad un mercato di medio calibro, tranne che per le uscite, che s'impongono da sole e sperare che l'allenatore sappia far rendere al meglio le forze che ha, valorizzando anche un po' quel che gli viene dalle formazioni giovanili o dalla seconda schiera.

Per tutti i soliti menestrelli che invocano continuamente chiarezza, la chiarezza è sul piatto.

Silla Cellino
alias ionis56 ©

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