da it.sport.calcio.fiorentina del 22 gennaio 2012
Nelle ore conclusive di un calciomercato, che per la nostra squadra si rivela abbastanza promettente, e all'indomani di una protesta dei tifosi e del suo permanere, riporto un mio intervento dei giorni scorsi sul newsgroup it.sport.calcio.fiorentina, una vera e propria università del tifo fiorentino, che non correggo di una virgola perché mi sembra ancora del tutto attuale. Ovvio che è a beneficio dei tifosi viola, però alcune considerazioni possono essere ritenute valide per tutto il nostro sport nazionale.
1) I Della Valle sono degli imprenditori che fino alla stato attuale si sono dimostrati seri, nel senso che le loro aziende si basano sulla creatività, sul lavoro e sul valore aggiunto. Volevano riproporre il loro modello anche nel calcio, ma evidentemente si sono imbattuti in altre situazioni, forse non valutate a sufficienza.
2) Comunque, sempre perché sono in ballo e bisogna ballare, hanno giustamente sostenuto che anche nel calcio, come in tutte le attività economicamente rilevanti - nel senso che dipendono da quanti quattrini circolano - , occorre fare impresa e che per fare impresa non bastano i ricavi, che oggi possono esserci e domani no, ma sono necessari gli asset: che, per i profani, sono gli investimenti da una parte destinati alla produzione e non al consumo, come invece avviene nel caso dell'acquisto di giocatori, dall'altra a garantire stabilità a chi ti consente di non rischiare negli inevitabili alti e bassi della conduzione del giorno per giorno.
3) La flessione di ricavi che si è registrata per la non partecipazione alle competizioni internazionali ha fatto sì che gli ultimi conti economici non siano stati così brillanti come per il passato, magari mitigati dalla realizzazione di plusvalenze, che però sono sempre un fatto immateriale e non soldi veri, oppure da qualche risparmio sugli ingaggi: questi sì sono soldi veri.
4) Di fronte a questa situazione l'alternativa è tra buttarci soldi dentro per comprare giocatori, né più né meno come può fare un Moratti qualsiasi con tanti quattrini personalmente a disposizione finché andremo a benzina, oppure costruire degli asset patrimonializzando la società e rendendola meno dipendente dai risultati sportivi contingenti. I Della Valle hanno scelto evidentemente questa seconda strada e lo hanno detto chiaramente in più occasioni, però non hanno avuto ancora risposte soddisfacenti dagli interlocutori naturali, anche se sappiamo che qualcosa si sta muovendo.
5) Ciò che invece i Della Valle non dovrebbero fare è nascondersi. Se si nascondono, come di fatto stanno facendo adesso, dimostrano di non capire che attorno ad una squadra di calcio ci sono diversi portatori d'interessi a diversi livelli, tra cui molto importanti i tifosi, ma che i tifosi, in questo ordinamento del tutto speciale come quello sportivo, sono essi stessi un asset, un patrimonio immateriale della società che non può essere disperso. Per questo ritengo che in questo momento sia necessario pensare a degli investimenti, non per calmare la piazza, ma per dimostrare che costruzione della squadra e patrimonializzazione della società vanno di pari passo. Naturalmente se gl'interlocutori istituzionali saranno all'altezza nel dar seguito a ciò che hanno strombazzato. Ma qui si tratta solo di scommettere.
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