Intervento su www.pensalibero.it del 5 ottobre 2011 e liberamente ristrutturato da una precedente chiacchierata su it.sport.calcio.fiorentina Ormai della cittadella, così come era stata pensata all'origine, non si parla più. Le proposte attuali al massimo consentono una minicittadella, non molto dissimile da uno stadio allargato. Guardiamo il progetto originario del 2008: occorrevano 90 ettari, di cui circa 60 destinati ad aree verdi, centro commerciale, alberghi e museo d'arte moderna, tutte cose a cui si rinuncia o quasi con l'area Mercafir, il resto a stadio, parcheggi ed altre attrezzature sportive. Il rischio di questo spostamento è quello d'intasare ancor più l'area di Novoli, già critica per l'assetto preesistente figlio della speculazione degli anni 50/60 ed anche successivi, prima, e dei nuovi insediamenti sull'ex area Fiat, dopo: case, università, banche, muliplex, anche un parco di dimensioni più ridotte rispetto alla previsione originaria e infine il palazzo di giustizia ancora da occupare. Se poi si considera che l'altro lato è delimitato da un laccio ferroviario e che il mercato all'ingrosso dovrà trovare una nuova più limitata dimensione, ci si domanda non dove si troverà il posto, ma che casino succederà quando ci si metterà anche lo stadio. Al momento invece l'unica eventuale alternativa all'area Mercafir - come riconosce anche il sindaco - sarebbe il Campo di Marte. Renzi propone di ristrutturare, fornendolo di una copertura, il vecchio e glorioso stadio Franchi, rendendolo anche adatto ad ospitare una serie di altri servizi ed attività. Da tempo sono convinto che il Campo di Marte abbia una vocazione sportiva che non si può buttar via e che si estende, socialmente e anche commercialmente, ai quartieri intorno, San Gervasio e Coverciano in primis; quindi ben benga una riqualificazione dell'area. Però non sono altrettanto convinto che i problemi del nuovo stadio si risolvano con la copertura del Franchi: un po' perché coinvolgendo diversi centri di responsabilità, non solo il comune, ma anche la sovrintendenza e - perché no - anche una pubblica opinione cittadina e di quartiere, i tempi realizzativi potrebbero essere indefinibili e quindi snervanti per chi da questa iniziativa si aspetta qualcosa; ma soprattutto perché la semplice copertura lascerebbe immutate tutte le altre questioni ed insoddisfatte diverse aspettative, tra cui quelle degli sportivi ed anche quelle degli abitanti del quartiere, poiché il Franchi si confonde quasi con l'abitato, particolarmente dalla parte della tribuna centrale e della curva Fiesole, che poi sono quelle che, per ragioni diverse, sopportano proprio il peso maggiore. Mi è già capitato invece, su pensalibero ed anche altrove, di caldeggiare una diversa soluzione, sempre interna al Campo di Marte e cioè di costruire ex-novo lo stadio utilizzando altre aree, per esempio quella dove sorge attualmente lo stadio di atletica o quelle vicine e dare un look più accettabile al Franchi per impiegarlo in occasione di altre manifestazioni sportive, come la stessa atletica o il rugby, o anche non sportive. Ciò avrebbe da un lato il vantaggio di diminuire la pressione del Franchi sulle aree abitate più prossime, dall'altro quello di costruire una struttura ex novo e senza condizionamenti, più adatta alla dimensione ed alle esigenze attuali del calcio e del suo pubblico. Si avrebbe inoltre la possibilità di realizzare un continuum sportivo tra vecchio stadio Franchi, nuovo stadio del calcio, nuovo centro sportivo dei campini, palazzo dello sport o Mandela Forum e di realizzare nel restante alcune delle ipotesi già previste nel progetto originario della cittadella: tipo - cito a caso - parco tematico del calcio e museo di arte moderna, fermo restando che le strutture alberghiere potrebbero essere inglobate nel nuovo stadio. Altre discipline sportive attualmente ospitate nell'area, tipo baseball o rugby, potrebbero essere dirottate - quelle sì - nell'area Mercafir dove non creerebbero problemi di congestione. Resta il problema dei collegamenti e dei parcheggi. Ma i primi sono assicurati dalla contiguità con la linea ferroviaria e con il suo utilizzo urbano ed anche dal diverso assetto dei percorsi automobilistici che ne risulterà quando il tutto sarà realizzato, nonché dalla non eccessiva distanza, con qualche aggiustamento di viabilità, con il casello Firenze sud; quanto ai secondi l'area è adatta per ogni tipo di soluzione, preferibilmente sotterranea. Quando si è parlato dei Cento luoghi ero impegnato da un'altra parte, però anche scriverne su pensalibero e - perché no, anche sul mio blog - lo ritengo un modo per far sì che questa proposta sia ugualmente presente. Silla Cellino Un post-scriptum: sempre su pensalibero sull'argomento s'è aperto un dibattito con l'intervento di Andrea Viero, architetto e urbanista, a cui segue una mia breve replica http://www.pensalibero.it/Dettaglio.asp?IDNotizia=6979 |
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mercoledì 5 ottobre 2011
Stadio e cittadella: perché cambiare quando lavorare sul vecchio è ancora il meglio che si può trovare?
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