Translate

Translate

mercoledì 19 giugno 2013

La buffa storia del documento di valutazione dei rischi


Una delle semplificazioni che intende introdurre il cosiddetto Decreto Fare recentemente approvato dal governo riguarda alcuni adempimenti formali in materia di lavoro. L'art. 29 del decreto legislativo 81/2008, ex 626, viene aggiornato con l'inserimento del nuovo comma 6-ter, con il quale s'introduce una nuova categoria di datori di lavoro, quelli appartenenti a settori di attività a basso rischio infortunistico, che saranno individuati con un decreto ancora da emanare. Questi datori di lavoro, quando sarà emanato il decreto, potranno semplicemente attestare di aver effettuato la valutazione dei rischi. Quindi per questi datori di lavoro tutto come prima? Nemmeno per sogno.

Infatti l'ultimo periodo del comma 6-ter dice che fino all'entrata in vigore del decreto di cui sopra vale quanto previsto ai commi 5 e 6. Il comma 5, per chi non lo avesse presente, prevede che i datori di lavoro che occupano fino a 10 dipendenti possono autocertificare di aver effettuato l'autovalutazione dei rischi, ma solo fino al 30 giugno 2012, termine poi prorogato al 30 giugno 2013 con Decreto Interministeriale del 30 novembre 2012.

Perciò ci troviamo in questa buffa situazione, cioè che il 30 giugno 2013, ossia fra pochi giorni, scadrà il termine per la redazione di un documento che, per alcune categorie di datori di lavoro, quando sarà approvato il decreto da emanare, sarà pronto per altre utilizzazioni, anche le meno decorose.

1 commento:

  1. Questi soggetti non provano vergogna...
    La stupidità degli adempimenti a cui siamo obbligati non ha limiti.
    Ne cito una altrettanto buffa (per non dire altre parole che reputo più appropriate). Vi ricordate l'elenco clienti fornitori del decreto Bersani? In vigore nel 2007, poi abrogato e poi dispensati da sanzioni gli inadempienti. Ecco, gran parte dei buoni contribuenti che l'avevano presentato sono stati oggetto di questionari e accertamenti per asimmetria di quanto dichiarato rispetto ai clienti/fornitori.
    Morale della favola: spesso e volentieri chi se ne fotte di tutte ste perdite di tempo burocratiche che non servono a nulla (se non abbattere ettari di foreste per la carta sprecata) viene premiato dall'inettitudine della pubblica amministrazione :P
    MR dottcomm

    RispondiElimina