pubblicato su www.pensalibero.it il 27 giugno 2011
Qualcuno si ricorderà dell’affaire lenzuola d’oro. Esploso verso la fine degli anni ottanta può essere in un certo senso considerato l’antesignano di mani pulite. Protrattosi per diversi anni ha avuto il suo epilogo verso la fine degli anni novanta, quando una gran parte degli imputati, tra cui alcuni membri del consiglio di amministrazione delle FS, dopo un susseguirsi di giudizi ripetuti in primo ed in secondo grado furono assolti definitivamente per non aver commesso il fatto. E tutto ciò dopo undici incredibili anni in cui si sono alternati inchieste, interrogatori, lunghi periodi di carcerazione preventiva, gogna mediatica e tutto ciò che purtroppo sappiamo avvenire in queste circostanze. Al termine della vicenda la Corte d’Appello ha decretato anche che ai cittadini ingiustamente accusati e condannati venisse riconosciuto un ristoro – si chiama così in termini tecnici – a carico del Ministero del Tesoro di ben ventimila euro ciascuno.
I magistrati che sostennero l’accusa, uno in particolare, si sono poi rivelati non nuovi ad avventure di questo genere, carcerazioni e gogne, poi sconfessioni clamorose, come nel caso del presidente dell’ICE in pieno periodo mani pulite o della vicenda della metropolitana di Lima che poi portò all’assoluzione di Craxi, molto simbolica perché avvenuta alcuni anni dopo la sua scomparsa.
Altre storie si sono poi incrociate ed accavallate, ad opera di questi e di altri magistrati che poi sono anche diventati famosi, tante sono ancora da scrivere e sarebbe superfluo ricordarle tutte. Ma c’è un aspetto che fa pensare di più, anche perché alla naturale domanda non viene fornita risposta: se lo stato è ritenuto responsabile non tanto degli errori, quanto del danno che ha provocato a carico delle persone ingiustamente coinvolte ed è condannato ad un ristoro, sia pure quasi simbolico, è possibile che i protagonisti attivi di queste vicende non debbano rispondere non tanto dei proprio errori, che sono umani, ma delle forzature che hanno compiuto sugli errori e dei danni, alcuni purtroppo estremi, che in conseguenza di queste forzature si sono verificati?
La domanda è tanto più attuale ed in un certo senso anche drammatica, se pensiamo che diversi magistrati, non questi in particolare, ma che hanno vissuto esperienze come questi, oggi siedono in Parlamento, come rappresentanti del popolo e si occupano delle faccende dello stato dopo che allo stato hanno apportato tanti danni. E come può accadere che lo stato, che pure è così solerte nei confronti dei comuni cittadini per recuperare somme ad esso dovute a qualsiasi titolo, non pensi a farsi esso stesso ristorare del danno subito da questi esponenti della sua amministrazione che hanno sbagliato?
Altre storie si sono poi incrociate ed accavallate, ad opera di questi e di altri magistrati che poi sono anche diventati famosi, tante sono ancora da scrivere e sarebbe superfluo ricordarle tutte. Ma c’è un aspetto che fa pensare di più, anche perché alla naturale domanda non viene fornita risposta: se lo stato è ritenuto responsabile non tanto degli errori, quanto del danno che ha provocato a carico delle persone ingiustamente coinvolte ed è condannato ad un ristoro, sia pure quasi simbolico, è possibile che i protagonisti attivi di queste vicende non debbano rispondere non tanto dei proprio errori, che sono umani, ma delle forzature che hanno compiuto sugli errori e dei danni, alcuni purtroppo estremi, che in conseguenza di queste forzature si sono verificati?
La domanda è tanto più attuale ed in un certo senso anche drammatica, se pensiamo che diversi magistrati, non questi in particolare, ma che hanno vissuto esperienze come questi, oggi siedono in Parlamento, come rappresentanti del popolo e si occupano delle faccende dello stato dopo che allo stato hanno apportato tanti danni. E come può accadere che lo stato, che pure è così solerte nei confronti dei comuni cittadini per recuperare somme ad esso dovute a qualsiasi titolo, non pensi a farsi esso stesso ristorare del danno subito da questi esponenti della sua amministrazione che hanno sbagliato?
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